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Volontà, Selezione, Concentrazione – parte II


Pubblicato in data 20/05/2016
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L’Esercizio di Lavoro Interiore che stiamo esaminando in questa serie è il primo consigliato da Ernest Wood nel suo libro Concentrazione, ed è qui esaminato in maniera più approfondita alla Luce delle esperienze che la sua pratica porta a verificare.

Lo scopo di questo esercizio è risvegliare in noi stessi la percezione del Guidatore della macchina, ovvero la percezione di un Ente Energetico di raffinazione superiore che esiste e vive in noi stessi, in grado di intervenire, attraverso quattro facoltà che gli sono proprie, al governo deliberato della macchina.

Il PASSO•1 di questo Esercizio, esaminato nel precedente documento di questa serie, ci ha mostrato attraverso la pratica diversi aspetti molto interessanti, che andiamo a riassumere:

  1. Quando è posta sotto un Focus di Osservazione, la mente tende a quietare il suo aspetto guazzabugliante senza scopo.
  2. La quietazione del Veicolo Mentale che scaturisce dalla pura osservazione dei suoi contenuti conduce ad uno stato interiore di maggiore chiarezza, e maggior “senso di essere viv@“, ovvero alla liberazione di sottili sentimenti ad alta Vibrazione di norma soffocati dal guazzabuglio mentale senza scopo.
  3. La persistente pratica di questa osservazione interiore conduce alla percezione di un qualcosa di indefinibile, interiormente a noi stessi, che possiede una potenza e una stabilità immensi, meravigliosi, che gli sono attributi naturali. Questa Sorgente, questa Fonte che è l’Origine della Osservazione, è il luogo da cui scaturisce l’osservazione stessa, ed è piena, sveglia, vibrante di Vita.

Questa è Osservazione, il PASSO•1. E’ il momento di proseguire con l’esame del passo successivo di questo esercizio.

Ernest Wood ci suggerisce, incidentalmente quanto saggiamente:

La macchina procede lungo la strada, ma non per una scelta cosciente di questo momento. Noto incidentalmente che non produco il sorgere delle immagini, e non produco nemmeno la deriva del flusso dei pensieri; ma sono il regista, se e quando li dirigo.

Questo passaggio è importantissimo. Importantissimo. E’ uno degli elementi fondamentali del processo di cura e sviluppo – ovvero di addestramento – del Veicolo Mentale che porta alla Concentrazione, semplice eppure pieno di conseguenze e correlati meravigliosi. Questo suggerimento ci introduce al passaggio successivo del nostro Esercizio di Lavoro, in cui cominciamo ad imparare, e a verificare, che IO sono il regista, e che in assenza del regista, la macchina procede dove le pare a lei, ovvero senza scopo intorno al nulla.

Cosa ci sta suggerendo Wood? Nel suo passaggio ci sta suggerendo che la macchina non può non rispondere al Guidatore, perchè è stata progettata per questo, e perchè i Veicoli Inferiori sono per Legge Fondamentale soggetti alla Guida dei Veicoli Superiori. Ma la realizzazione di questa Verità è sottoposta all’esercizio di una facoltà fondamentale del Guidatore, la seconda facoltà fondamentale, dopo la Pura Osservazione, che stiamo imparando a conoscere in noi stessi. Se il Guidatore non esercita questa facoltà fondamentale, la macchina esce dalla sua direzione saggia, e incomincia istantaneamente ad andare verso altre strade di deriva inerziale, portando l’intero Campo di Energia con sè.

PASSO•2: a seguire la Pura Osservazione dei pensieri e del Veicolo Mentale, selezioniamo un pensiero qualsiasi dal flusso che stiamo osservando. Da quel momento in avanti, continuiamo a selezionare deliberatamente, ovvero attraverso un ATTO•DI•INTENTO, ogni singolo pensiero che scaturisce da questa selezione.

Questo passo è più difficile a spiegarsi che a praticare. Le parole di Wood ci aiutano a comprenderlo meglio.

Per fare questo dobbiamo balzare su uno degli oggetti nella deriva. Manteniamolo, e guardiamo che cosa possiamo fare con esso. Guardiamo i pensieri che da esso sorgono, e poi selezioniamo deliberatamente uno tra essi; guardiamo i pensieri che a loro volta da esso sorgono, e così via, dirigendo il flusso del pensiero.

Questa pratica così semplice cela un grado di sottile potenza che è difficile da trasmettere attraverso le parole. Si tratta di un capovolgimento del normale processo di pensiero, che ci mostra con chiarezza al di là della letteratura come il nostro ordinario modo di pensare sia il modo di pensare di un sonnambulo narcotizzato nei suoi stessi pensieri. Per comprendere il grado di sonnambulismo ordinario occorre sperimentare le vivide sensazioni e sentimenti che sorgono in noi quando esercitiamo una capacità discriminante deliberata su ciò che pensiamo. Decidere che cosa pensare, senza forzare il processo, ma con la dolcezza e la Pazienza che questo esercizio implica e richiede, significa comprendere che, come suggerisce Wood, non produco il sorgere delle immagini, e non produco nemmeno la deriva del flusso dei pensieri; ma sono il regista, se e quando li dirigo.

Il PASSO.2 di questo esercizio stimola la comparsa e il nutrimento del Potere di Selezione, che è un altro attributo del Guidatore, ovvero dell’IO reale sotto le maschere. IO ha il Potere di Selezione, ovvero ha il Potere di decidere che cosa pensare, di scegliere una Linea di Pensiero ed abbandonarne un’altra. Questo Potere è suo attributo e sua facoltà, ne ha diritto ed ha il retaggio di reclamarlo ed usarlo. Quando il Potere di Selezione mentale viene usato, nessuno può piantare erbacce nel giardino della nostra mente, perchè IO non lo permette. Quando il Potere di Selezione mentale viene usato, IO sta creando Realtà, perchè sceglie deliberatamente quali matrici energetiche innestare nella Sostanza Unica che poi tenderanno a precipitare nella Materia. Quando il Potere di Selezione mentale viene usato, la macchina comincia a tornare sotto la saggia direzione del Guidatore, non per un atto di forza, non con un atto di violenza, ma semplicemente perchè la macchina deve essere condotta dal Guidatore.

Dirigere il flusso del Pensiero attraverso la pratica del PASSO.2 è un modo di nutrire e vivificare il Potere di Selezione delle immagini mentali in noi stessi, e, di conseguenza, la creazione della Realtà in una forma deliberata. Esercitare il Potere di Selezione significa esercitare la nostra capacità di scegliere e discriminare le Emanazioni. Con il tempo, e con la pratica, questo aspetto risulterà sempre più chiaro.

Ma per ora non è necessario spingerci così oltre. Ora è necessario apprendere, praticare e realizzare in che modo intervenire nel flusso del pensiero per modellarne e dirigerne saggiamente, senza atti di forza, il suo percorso. La pratica di questo PASSO.2 ci mostrerà che non solo è possibile, ma quantomai auspicabile.

Perchè è IO che si risveglia, nell’esercizio del Potere di Selezione.

[ ..continua.. ]

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