
Dietro la porta chiusa
La Vita di un essere umano naturale, la nostra Vita prima che ci raggiunga l’impatto dell’Infinito, è molto simile ad un ricevimento dato nella nostra dimora, ricevimento con una gran quantità di inviti e di relazioni.
Il ricevimento è la facciata. Ciò che mostriamo al mondo, esatta corrispondenza con ciò che il mondo si attende che noi gli si mostri. Siamo affabili, pazienti, cortesi. Forse indossiamo persino un bel cafetano colorato, dentro al quale ci muoviamo come in una nuvola pronunciando cantilene di emozioni positive, o grandi speranze di self-confidence. Il party va avanti, e noi ci sentiamo bene, perchè troviamo nel mondo, in ciò che è fuori di me, una conferma del nostro sentirci felici, del nostro stare bene, del mio interno.
Fino a quando non inizia ad accadere qualcosa. Mentre il ricevimento continua, iniziamo ad avvertire dapprima la punta di una eco lontana, poi un sentimento che si fa strada, in modo tenue, silenzioso, ma inesorabile; logorando lentamente tutta quell’atmosfera di sorrisi e di cantilene che così amabilmente, così minuziosamente, con così tanta Energia investita, stavamo creando fino a quel momento.
Iniziamo ad avvertire il divario. Iniziamo a percepire quello che la Tradizione chiama la Separazione.